A volte ti giri e rigiri nel tuo corpo, nella testa,
pure nella pelle, come tirata dalle funi.
Che cosa puoi dire al corpo che ,ora sta
invecchiando,?
Che dire alla testa,giovane quella,
ribelle e rivoluzionaria?
Che dire alla pelle che duole come fosse
involucro dell'anima?
Devi ammettere…tutto è stato inutile: credere,
lottare e insegnare ai mille ragazzini seduti
ai banchi con quelle faccette fresche e
innocentine:il senso dello stato,la libertà e
la costituzione.
Inutile quel sacrificio dell'andarsene, imposto
quando corpo e testa volevano restare.
Che dire ora?
Se non che è stato dannoso
per lo stomaco annodato,
per le ferite che non si sono mai cicatrizzate.
Perché te ne venivi"su" col senso dell'orgoglio,
come fette di pane di grano duro appena
tagliate dalla forma intera e tonda ,
sperse, senza il mare da guardare
per immergervi i pensieri e farli viaggiare
sulle creste bianche e luminose,
ma poi lo dovevi un po' riporre quell'orgoglio
senza che te l'aspettassi e …scoprivi
un'altra Italia.
Oh quegli abbandoni… quell'esilio doloroso
la terra che hai dovuto trascurare
come animale indifeso con gli occhi spauriti e
un poco timorosi.
Che cosa puoi dire ora, al Sud ?
Che è stato spopolato,depauperato, non difeso,
dall'essere comprato,venduto,cementificato,
criminalizzato?
Per diventare poi…un diverso in un altrove,
con giorni pungenti e aguzzi, da sfilare
ad uno ad uno, per non farsi troppo male.
Che dire ad un Nord che crede d'essere
"Il migliore" e si rimbocca maniche e cuore
sottolineando il "noialtri"rispetto ad un'Italia
intera ,peso e misura della mancanza
di un amore?
Che dire di questa terra tutta "piccolina"
nei gesti e nei pensieri,fallita, meschina
e grottesca come certi mascheroni che
a voltarli scopri il volto vero che fa ancora
più paura?
Se non avessi un poco di passato caldo
e colorato, credo che ci moriresti e un poco
ci muori,solo che ti illudi che sia possibile
cambiare e che l'uomo della strada se ne
accorga,e riscopra il suo passato contadino
anche se grigetto e sbiadito pure nelle foto.
"Berto , lo scrittore veneto, ha detto:"c'è una piccola speranza : che i calabresi comincino a guardare con rispetto al loro passato e operino per conservare quanto della loro antica civiltà non è ancora stato distrutto e aggiungeva Piovene "che il mezzogiorno italiano , ….filosofico più del.. nord,facendo leva sulla riserva di intelligenza potenziale….. possa trovare fiducia ….
il tuo gollage ,eloquente come al solito dice proprio che bisogna toglierlo quel peso che vorrebbe annientarci ..ci riusciremo? ci riusciranno i ns giovani?
ti dico poi. ora sono annacquata da uno spazio mare troppo vasto che proibisce di guardarsi a voce a voce. quante malinconie vanno a finire in questo muromare che si sommano a quelle già di tuo.
però ora mi scaldo e di nuovo leggo il tuo scritto. era ora. e l'albero di pesco ha fatto i fiori nella piazzetta spoglia. sono morti di freddo pure loro ed indecisi. maa non mollano loro . sono certa
Piango e che altro si può fare davanti a queste parole di sensi e sentimenti così scoperti, davanti ai tanti nostri figli che da fanciulli sono stati nutriti con amore e rispetto, abituati alla dignità e alla speranza, alla legalità e all'impegno…piango e che altro?
Figli del Nord e del Sud sono ora, in questi giorni di più, ma non da ieri, faccia della stessa medaglia che suona falsa come la stagnola dei sogni in cui più non credono..
E'lis,è con piacere e affetto che leggo i tuoi fedeli e accorati commenti.Già …non si può fare altro,alla mia età, almeno, che "piangere" perché il tempo è passato e nonostante l'impegno profuso,si è tornati indietro.Non mi piango addosso perché la dignità.e l'orgoglio sono ancora fette di pane di grano duro ,ma che stanchezza a notare che il nord impazzi nelle differenze e si meraviglia poi che ci possa essere dal sud una presa di posizione dovuta anche alla stanchezza della vessazione ora legalizzata dalla lega….
Non è mai esistita un'italia unita e uguale e diciamolo forte,anche se teniamo a questo e non si tollerano secessioni e separatismi di qualunque tipo,ma quanto è costata sulla pelle la differenza reale nel momento in cui i meridionali sono venuti al nord e per lavorare….
..e quanto è costato al paese coi tetti cotti al sole, che non esiste più e, per questo finto, il paese col rinascimento nel dna delle persone, ora finto pure quello, mangiato divorato dagli onnivori, facce sepolcrali che se li spogli della maschera non vedi neanche le ossa, espressione del vuoto, di un Potere che li sovrasta e che si illudono di rappresentare sotto gli abbontanti doppiopetto.
Lo dicevo da me: bisogna ripartiamo da capo: un alito di anima nell'argilla.
E se non dovesse bastare è bene si sappia che abbiamo lottato e ancora lo facciamo come tenaci uccelli.
Vladimir
Si piangono le stesse lacrime, cara Ida, cara Elis.
Ma, l'orgoglio, quello non può togliercelo nessuno.
Un abbraccio.
zena
"Che dire di questa terra tutta "piccolina"
nei gesti e nei pensieri,fallita, meschina
e grottesca come certi mascheroni che
a voltarli scopri il volto vero che fa ancora
più paura?
Se non avessi un poco di passato caldo
e colorato, credo che ci moriresti e un poco
ci muori "
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ci muoio ancora . ci muoio ancora Ida . il violinista l'ho rimesso a posto. accoglie e non invecchia il violinista,
e che importa se gli stridori stonati di violino aumentano col tempo.
la musica continua e gli stridori fanno parte della vita .
i violinisti sanno il loro suono e si vogliono bene.
possono spaccare lo strumento in testa a chi li attacca perchè il suono non è abbastanza raffinato .
Credo, per continuare il tema anche di questi giorni che la noblesse di certa gente ostenti il marchio doc di originalità.
marchio di perfette vite pure artisti che mai copiano o incollano cose d'altri , che nausea vergognosa ma vuoi mettere ?
vite di marchio perfettamente aderente alla realta , che non capiscono un cazzo del sentire altrui quello da interpretare , quello per loro poco interessante che ignorano con naturalezza finchè non intralciano il loro campicello
marchi di amore gli amorevoli cuori s'ingarbugliano s'agitano a stringere frenetica la mano sul possesso, e brigano spingono insultano di rabbia gelosia.chi prende qualcosa solo e soltanto loro
se il cielo avesse i muri, chiuderebbero anche quelli.
tanto là dentro il loro cielo hanno quel che basta . sorriso. familiari amici affetti quadri gatti e canarini tenuti a cappio come catena e cane .
…
tanto là dentro hanno quel che basta fanmiliari "". il sentiero è loro. proprietà privata . se il cielo avesse i muri chiuderebbero anche quelli. tanto la corte de
Vladimir,come una volta.
Dina,se il cielo avesse i muri, chiuderebbe pure quelli ,è bellissima scrittura, e tu ce ne privi.
non m'è concesso. c'è un gap nella mia vita. un capanno buio. se lo riapro vengono di nuovo fuori fetori a onde .osceni. m'è capitato rare volte di riaprirlo con delicatezza di scrittura e incontri con persone e voglia enorme di scuotere miasmi per ritrovare odori genuini . e sono quasi morta. conosci i labirinti con la finestrina dai vetri sporchi che accompagnano i cammini di certe vite? . in fondo non son male .si può anche vivere.
guai a chi s'illude di non esser sola quando ha incontrato un'ombra nel cammino. niente ombre più . puzzano. va bene così .ora ,
mi devi un collage su Quirra ..un'altra merda fetore di atrocità guidata governativa . puoi usare il mio profilo "delicato "
non mi offendo .
ahi ahi ,
c'è gente che cerca amore e la bellezza ed esce un rutto
però che dire ? che esiste gente bella che solleva pure il braccio a pugno. quando ci vuole. Don Gallo .te lo lascio
http://www.facebook.com/home.php#!/note.php?note_id=138574036204686&id=154141837945633
per "usare" il tuo profilo,avrei bisogno che mi mandassi una foto vera…
grazie per Don Gallo.
.. Ida solleva il soffitto .falle vedere il cielo a quella donna tua in altro scritto. io m'immedesimo con passione e arte e ogni volta che apro qui è una capocciata.
Una foto vera… è pieno il mio sito e il tuo . vuoi dire quella a click sorriso cheese….
kaputt. ma ho trovato queste.5 e 9 ann . i
non è facile Dina,scrivere,nè sollevare i soffitti.ma vedremo di farlo.